Alcuni pensano che vivere da single sia una passeggiata, che non devi rendere conto a nessuno, che hai i tuoi spazi e i tuoi tempi, insomma, quel bene primario meglio noto come “libertà individuale” che pare tenda a sacrificarsi – anche solo parzialmente – sull’altare della coppia.
Magari è anche vero, tutto questo, il fatto però è che ci sono una serie di criticità che non puoi comprendere, finché non vivi da sola. Decine, centinaia di piccole assenze virili di cui la tua dimensione domestico-esistenziale è costellata, che ti accompagneranno per tutto il tuo solitario excursus. Quando ti tocca fare da maschio e da femmina, capisci che saresti pure disposta ad accentuare le tue attitudini vaginali, secondo una razionale divisione dei ruoli in base al genere sessuale, se in compenso potessi svangare a lui tutti i compiti fallici. In altre parole: ti lavo pure i maledetti calzini, se sistemi quel cazzo di rubinetto.
Tuttavia, finché il proprio status sentimentale non cambia, tocca arrangiarsi alla bene e meglio ed è proprio per questo motivo che ho deciso di creare un prontuario di Sopravvivenza per Vagine Single, basato sulla mia umile esperienza, al fine di giovare a coloro le quali condividono la medesima condizione di vita.
***
1. Le lampadine
Se si tratta di lampadina normale, di quelle svita-e-avvita-e-basta, possiamo farcela. L’unica difficoltà è ricordarsi di comprare quella nuova, dopo aver svitato la vecchia e aver controllato i Volt. O i Watt. O chi può dirlo.
La situazione si complica quando si tratta di lampadina incorporata in un mobile (tipo quella sul piano cottura). Lì son problemy. Provate a smanettare e poi, se capite che per cambiarla serve McGyver, aspettate che vostro padre venga a trovarvi, oppure che un’entità maschile di qualunque genere e natura – nei casi più disperati va bene anche il fattorino della pizza – varchi la soglia di casa vostra. E chiedetegli aiuto. Fanculo al femminismo.
2. Il contatore della luce
Personalmente ho avuto grandissime difficoltà a capire il funzionamento del mio contatore da 3 kw. I primi due anni li ho trascorsi andando avanti per prove ed errori. Così ho capito che non posso accendere la stufetta mentre va la lavatrice, e che non posso asciugarmi i capelli col phon mentre ho il forno acceso. E che non posso nemmeno stirare, mentre mi asciugo i capelli col phon. In effetti, questo non lo avrei potuto fare comunque.
La situazione più epica in cui ho dovuto agire come una vera eroina d’altri tempi, autentica Giovanna D’Arco del focolare, è stata quella in cui la luce è saltata mentre ero sotto la doccia, con lo shampoo nei capelli, le tenebre intorno a me e non uno stronzo da mandare in cantina a riattivare il contatore. Niente. Ho dovuto sciacquarmi, mettere l’accappatoio, il turbante in testa, uscire in deshabillé e fare tutto da me.
Ad oggi spero ancora che nessuno dei miei condomini mi abbia vista.
3. Il salvavita
Proprio quando la vagina pensa di essere ormai padrona del suo contatore elettrico, scopre l’esistenza di un altro dispositivo che può minare il naturale consumo dei suoi elettrodomestici: il salvavita. Il primo incontro tra me e questa diavoleria moderna è avvenuto il giorno in cui l’universo fenomenico attorno a me è andato in black out, io sono andata in cantina, non avevo idea di quale fosse il mio contatore – giacché nessuno di quelli che mi si paravano innanzi aveva la levetta alzata (chiaro segnale da cui io – che son furba come una lince – ero solita individuare il mio), e ho deciso, arbitrariamente, di agire su uno dei tanti, moderatamente persuasa del fatto che fosse quello di casa mia. Ovviamente era quello del mio vicino.
Quando quello mi ha raggiunta in cantina per riportare in casa sua la corrente elettrica di cui avevo deliberatamente deciso di privarlo, gli ho confessato il mio dramma. E lì, lui, mi ha suggerito l’esistenza del salvavita-questo-sconosciuto.
4. Gli insetti
Gli insetti dovrebbero avere il buon senso di non manifestarsi mai nella casa di una vagina single. Tuttavia, quelli, che non brillano né per intelligenza né per sensibilità, ogni tanto intrudono nel nostro spazio domestico. Trovarli è sempre un’esperienza sgradevole, siamo tutte d’accordo. Comunque, per superare l’attacco di panico potete provare con quel genere di dialettica genitoriale che recita: “Guarda com’è piccolo lui e come sei grande tu“, che io avrei sempre voluto rispondere “Sì, ok, ma io non ho 14 braccia, non faccio così schifo“.
Mentre imprecate ed emettete versi di disgusto e disappunto, munitevi di una geniale invenzione: lo Swiffer. Contrariamente a quanto recitato nella reclame, questo strumento non serve a togliere la polvere con panni elettrostatici, bensì a consentire a vagine single di uccidere gli insetti mantenendo una salvifica distanza di sicurezza dagli immondi esseri morituri. Tipo che se lo Swiffer lo avessero inventato negli anni settanta, Sigourney Weaver avrebbe usato quello per uccidere Alien.
Se io sono riuscita a eliminare con questo metodo una Skolopendra (se non sapete cos’è, siete persone normali), potete farcela anche voi.
5. L’automobile
I più pensano che il rapporto tra le vagine e i motori raggiunga l’apice della sua criticità innanzi a un parcheggio a cassonetto o a una retromarcia. Questo, in realtà, è un falso mito. Uno dei terreni su cui più emerge la carenza virile nella vita di una donna single, infatti, è la manutenzione di un’automobile. Non è colpa nostra, del resto, se le uniche “candele” che conosciamo sono quelle Ikea, se la “batteria” è quella delle televendite Mondial Casa, se le “pasticche” sono quelle Leone, se l’olio è solo l’extravergine di oliva oppure quello di semi per friggere, se quando parliamo di “freni” pensiamo al massimo alle nostre inibizioni sessuali e se le “spie“, nel nostro universo cognitivo, sono quelle che parlano troppo, non quelle che si accendono per indicare che il nostro bolide ha bisogno di qualcosa.
E così succede che ti ritrovi di notte a restare a terra con la macchina e a non sapere nemmeno quale sia il santo protettore delle zitelle, per invocare il suo aiuto divino e capire come cazzo risolvere l’incresciosa situazione. Per poi finire a contattare un carrattrezzi alle 2 del mattino, con voce scossa come se il mondo ti fosse crollato addosso e tu avessi un disperato bisogno di un pene meccanico accanto, anche a costo di pagarlo 200 euro, che nemmeno una Salomé col pisello ti sarebbe costata così tanto.
Altra cosa. Amiche vagine, cercate online il numero di un soccorso stradale locale e conservatelo nel cruscotto, perché come minimo vi succede anche di restare a terra con la macchina e di avere lo smartphone scarico e quel 25% di pneuma vitale che resta al vostro telefono dovete usarlo per chiamare il soccorso, non per ricercare online il numero da contattare. Naturalmente se foste uomini avreste il caricatore per automobile, ma noi no, noi abbiamo tante boccettine di smalto rosso (rosso amaranto, rosso carminio, rosso ciliegia, rosso corallo, rosso magenta, rosso porpora, rosso cardinale e rosso pompeiano) ma no, non certi orpelli tecnologici –> se il caricabatterie da automobile ve l’ha comprato vostro padre, il vostro ex, il vostro migliore amico, ovviamente non vale.
***
Concludiamo qui questa prima sessione di Sopravvivenza per Vagine Single.
Integreremo più avanti per ampliare la nostra enciclopedica dissertazione attorno alle situazioni esistenziali nelle quali avere un pene accanto sarebbe utilissimo, ma nella sua assenza, tocca ingegnarsi.
Eccezionale, soprattutto considerando che per noi maschietti la situazione è speculare. Anzi, già che ci sono potrei rispondere con un prontuario declinato al maschile.
ti prego, fallo!
http://lapeggionotizia.wordpress.com/2013/12/18/sopravvivenza-per-uomini-soli/
et voilà!
ahahahaha YOU DID!!!
Adesso hai capito perché un uomo RE-Single, se nel pieno delle sue capacità mentali, non torna in casa con una sfruttatrice di manodopera a basso costo.
Ora scusa devo andare a cambiare il solenoide del contatore per far funzionare meglio tutte le attività automatizzate della casa in simultanea .
Ps. Da midiauorld vendono il carica batterie ANCHE alle donne! Non esiste discriminazione credimi. È solo un luogo comune.
Quoto il Supereroe per intero, tranne per il fatto che io non sono nel pieno delle mie capacità mentali;
e aggiungo: l’importante è stendere bene perché di stirare non se ne parla.
E soprattutto le pulizie finalmente quando lo decidiamo noi.
Ossia quando la polvere forma le DUNE nel soggiorno e gli acari vi piantano le tende come i beduini.
che schifo, le dune di polvere…
@ottobisc: stirare puoi farlo fare a una colf…
@mr incredible: vabbè ma noi…ehm…cuciniamo…
Io ho (parzialmente) risolto … Vivo con un amico dell’altra parrocchia …
ahahaha anche io vivrei volentierissimo col mio amico dell’altra parrocchia…
sei una grande !!!!
ahaha aggrazie gioia!
l’invincibile Vagina…..
quante difficoltà…quante!
Punto 1. A volte anche l’elettricista guarda dubbioso la lampada a parete, indubbiamente originale pezzo di design, ma del tutto misteriosa riguardo all’apertura.
Punto 2. Pagando qualche euro in più è possibile far aumentare la potenza del contatore. E non serve l’ingegnere capo dell’Enterprise, basta chiamare il call center.
Punto 3. Questa la so!!!! Nel senso che lo conoscevo già da prima…..
Punto 4. La mia prima moglie aveva una fobia per i piccioni, la seconda per le cimici degli alberi. La soluzione è far mangiare le cimici dai piccioni le cimici che entrano in casa; unico problema le cacche degli uccelli.
Punto 5. Anche Schumacher sarebbe in difficoltà se, come accaduto a me, si trovasse nel parcheggio di un centro commerciale a Bari (e quindi a oltre 1.000 km da casa) con la batteria dell’auto del tutto defunta. E ti assicuro che nonostante io sia uomo non tengo nel cruscotto una batteria da 10 kg come scorta. Per tutto il resto (della manutenzione) sono fermamente convinto che anche le officine debbano sopravvivere.
Fedifrago, non sono pochi gli euro che si devono sborsare per aumentare la potenza KW…
Sempre meglio che vagare in accappatoio al buio (io il contatore l’ho in strada) 😀
la fai facile, tu.
I tuoi post sono gli unici attimi di serenità che riescono, anche se per poco, a rifrancarmi da un’ennesima sconfortante giornata da vagina single (e depressa). Grazie 🙂
PS. adesso però spiegami come cavolo hai fatto ad uccidere una scolopendra. No, perchè io non sarò mica normale, ma lo so eccome che cos’è :S
eh gioia mia, con lo swiffer. e ho urlato nel mentre, sappilo.
però era questione di sopravvivenza: o lei o io. cioè o le lasciavo il mio salotto oppure la eliminavo.
in ultimo ebbi la meglio 🙂
Penserò a te e al tuo coraggio mitologico la prossima volta che verrò minacciata da un esserino ultraschifoso senza pelo e con più di 4 gambe… Che la forza sia con noi.
ahahahah pensami! ti aiuterò!
che la forza sia con noi sempre!
Praticamente cerchi un angelo custode sempre al tuo fianco nel momento del bisogno.
Mi hai fatto ridere tantissimo, grazie.
ahahah bravissimo! nelle parole del mio ex: “tu non vuoi un partner, vuoi un tuttofare”.
credo avesse ragione. su questo e su molte altre cose 🙂
Come la mettiamo quando vivi con tre coinquiline donne e sei tu l’Uomo-di-Casa?! Quella che svita E compra le lampadine (non è così automatico fare entrambe le cose!), quella che sa dove minchia sono il salvavita e il contatore, quella che si smazza a cambiare le tapparelle e a siliconare le piastrelle (che tuo padre ha fatto cadere il primo giorno in cui ti sei trasferita).. E che un giorno si ritrova ad insegnare al padre di una di quelle coinquiline come si usa il trapano e come si mettono i Fischer nel muro?!
Sarà che sono cresciuta in un paesino in cui avevamo poco da fare, sarà che i miei mi hanno insegnato a cavarmela, sarà che mi piacciono le sfide, ma questo è stato il mio ruolo per sei lunghi anni. Direi che almeno in questo frangente mi arrangio bene da sola! 😀
Io piuttosto cerco un Uomo con cui condividere un letto, i pasti, le giornate. Ma loro preferiscono quelle che cercano l’Uomo-di-Casa, così poi possono lamentarsi di quanto stronza e pedante e bisognosa tu sia con gli amici al bar. 😉
By the way, mi sembra che sopravvivi molto bene anche tu sola Vagy! Ben fatta! 😀
senti maaaaaa vuoi venire a vivere con me? 😀
Milano non fa per me, sorry..! 😀 inoltre sto importando momentaneamente la mia “tuttofaricità” all’estero, per portare un immagine di donna italiana diversa da quella della tv! 🙂
uff
e allora in bocca al lupo 😀
Mi hai letto nel pensiero. Venerdì notte alle 2 sono rimasta a piedi con la batteria della macchina scarica e il cellulare al 13%. Nella disperazione sono corsa in un ristorante brulicante di baldi giovani che stavano preparando i tavoli per il giorno dopo e che tra una risata (con me e non di me, spero) e l’altra mi hanno spinto la macchina fino a farla ripartire. Io non ero nemmeno riuscita ad aprire il cofano. Però devo dire che essere donna ha aiutato nell’approccio coi giovanotti. Ma forse fossi stata uomo non ne avrei avuto bisogno?
Comunque, il senso è che anche in questo post, ti sono vicina. 🙂
ahahahah grazie cara. credo che al tuo posto avrei agito nella stessa identica maniera!
siamo così, dolcemente e inettamente vagine. A VOLTE.
A parte la macchina, per la quale esistono i meccanici e sempre siano lodati, per il resto me la sbrigo bene anche da sola. Ma si sa, io sono mezza uomo, non faccio testo!
mbé, beata te cara, che dirti
quella di sigourney Wheaver che combatte alien con lo swiffer mi ha fatto lollare non poco.
Per il resto rimango una single che non vive in queste circostanze disastrose, forse perchè quando non ero single ma superfidanzatissima e convivente, il mio exfuturo marito era totalmente incapace di fare qualsiasi cosa anche peggio di quanto tu non possa essere (ma voleva sempre guidare lui e aveva sempre in mano quella specie di scettro con cui secondo me pensava di colmare le differenze col suo bigolo solo che ci comandava il televisore e la relativa sintonizzazione dello scatolotto catodico di qualsiasi tipo schifezza andasse in onda) quindi ho dovuto ovviare, diventando così autosufficiente nelle cose da maschio che praticamente è stata fatta girare la voce che in realtà io sarei un trans. L’uomo è invitato qui in casa mia per amicizia, per lavoro e per condividere piacevoli momenti di ginnastica orizzontale. Sia ben chiaro che chiunque dopo tre giorni massimo se ne deve andare, che si sa che dopo tre giorni il pesce puzza.
il pene come il pesce, dunque. straordinario. 😀
Oggetto (fallico) per il punto 4

ahahahahah che schifo!!!
so cos’è una skolopendra ed è tra gli insetti più velenosi al mondo! sono anormale!
comunque a casa mia (vivo ancora con fratello e papà) le palle di casa le abbiamo io e mia mamma. cambiamo la lampadina, aggiustiamo il rubinetto, controlliamo il contatore elettrico, sbraitiamo contro il muratore che viene a riparare il bagno e non fa un cazzo per fregarsi la giornata, ci carichiamo 24 lt a testa di cassette d’acqua quando si fa la spesa, e… ciliegina sulla torta, l’ultima volta abbiamo pitturato la cucina infestata dalla muffa! pur avendo dei peni accanto mi sa che non sempre valgono a qualcosa!
lo so. lo so. io non voglio pensare a questa cosa che i peni a volte sanno fare meno di noi.
voglio illudermi che possano essere idraulici/meccanici/falegnami/elettricisti…
peni come quelli che non esistono più, insomma!
Buon anno!
altrettanto! 🙂
Oh tu che hai postato l’acchaipparagno. Sempre tu sia lodato.
(maaaa… che lo fanno anche un po’ più lungo? Mi sembra che possa ancora catturarmi con le zampe da lì ç_ç)
San Nicola è il protettore delle zitelle!!! Un bacio!
ah ecco! 😀
puoi avere un’alternativa, Vagy:
(papparappapà piccolo stacchetto musicale/promotion)
avere ME come amica-salvatrice.
non sono penemunita ma riesco a non dipendere da un pene per queste (e tante altre cose), merito di un padre che mi ha cresciuta come un uomo.
pensa che figata essere quella, di una coppia, che smonta auto e cartongessa il soffitto del corridoio mentre Consorte fa l’arrosto!
ahahahahahahahah che poi cartongessasre secondo me è anche più divertente di fare l’arrosto!
sicuramente dà più soddisfazioni… o soddisfazioni più dure(voli)
Tutto divertente e bellissimo, ma sul “Rosso Pompeiano” (cit. Il secondo tragico Fantozzi) alle convulsioni e alle risate si sono aggiunte le lacrime…
devo anche aver dimenticato qualche rosso…
ps: ho un enorme vuoto culturale su fantozzi, lo confesso
Momento momento momento. E io che non vivo da sola, ma vivo con due donne (coinquiline) imbranate più di me, cosa dovrei dire? Non ho i vantaggi dell’avere un pene accanto e mi becco anche due altre sindromi premestruali al mese oltre alla mia.
Ps: quella che cambia le lampadine e litiga col contatore, in mezzo a queste donne, sono io.
Passo e chiudo.
Ciao Vagy!
ecco no. accollarsi anche le coinquiline no.
però dai, in compenso, loro faranno qualcosa in più per te. tipo lavare i piatti. no?
baci
v
hahhaha sto ridendo ancora grandissima!
eeeehh tutta vita vissuta, cara mia!
Quindi…mi stai dicendo che manutenzione della macchina a parte sarei un uomo? O__O
Me lo sentivo che se il mio ovaio sinistro è collassato 7 cm più in basso non è per via dei legamenti a “elastico di mutanda vecchia”…è un testicolo e sta migrando (con ampio ritardo)… O__O
vuol dire che sei una vagina in gambissima, secondo me…
vaggì guarda ste teorie sono illusioni che le vaggine singol si fanno, ma poi quando si accoppiano scoprono che dovranno comunque continuare a fare tutto da sole, ma per due!
non c’è salvezza.
amen.
ssshhhhhhhhhhhhhhh!
non anticiparmi nulla. se no poi di cosa mi potrò lamentare?!
San Nicola…è lui il protettore delle zitelle!!!
embé ma decidetevi 😀
Vagy, aspè che devo fare una divagazione, ci metto un nanosecondo: cliccando per commentare mi si è aperta la pagina di quel sito che inizia mee e finisce con teec. Mostruosità del web.
Vabè, veniamo al sodo. Io non ti auguro ovviamente di ritrovarti single di ritorno (e ancora di ri-ritorno) come me, ma ti assicuro che anche all’interno di una bella, sana ed equilibrata relazione ti conviene imparare a fare di tutto un po’, quindi a tenerti a casa una bella cassettina degli attrezzi, a saper decifrare le proprietà e potenzialità delle lampadine, a familiarizzare con contatore e salvavita imparando che c’è anche un malefico tastino bianco, senza nome, in enorme pannello pieno di tastini nel seminterrato se abiti in un condominio, mica solo il salvavita e il contatore (troppo facile). Ho imparato ad aprire i maledetti barattoli tramite tecniche da guerriglia, a cambiare il gommino del ruinetto, l’intero flessibile della doccia e pure l’asta che lo regge. Ho imparato a distinguere ed usare i vari tipi di chiodi, e lo stucco, a tenermi sempre a portata di mano la carica di scorta dello smartphone (ce l’ho rosa leopardato) e una micro pila a forma di omino della Lego. Ho scorte di medicinali tipo Plasil, Tachipirina, Gentalin e Enterogermina. Ora che mi viene in mente, non ho un estintore, me lo procurerò.
Perché tesoro, puoi ritrovarti accanto l’uomo più innamorato del mondo ma anche il più fancazzista dell’universo in materia bricolage. Oppure potresti ritrovarti single di ritorno dopo convivenza decennale col re della brugola, e sarebbero stracazzi.
Nell’ultimo anno, da quando ho dovuto smontare e piazzare la casa dei miei genitori, ho conosciuto un uomo fantastico, un ragazzo albanese che di mestiere fa il cuoco e come secondo lavoro quello che si definisce “marito in affitto”, cioè quelle fantastiche creature che sanno riparare le tapparelle, smontare un sifone e fare anche qualche lavoretto da meccanico, il tutto a prezzi più che onesti. Custodisco gelosamente il suo numero di cellulare, più che se fosse quello di Russel Crowe che tanto lontano com’è non passa mai a trovarmi.
E’ tutto.
Bacissimissimi
Zia
Zia, tempi duri per i maschietti. Fra le donne tutto fare, manipoli ammazzaragni e trapani vaginali sempre più efficaci, noi serviamo sempre di meno e dipendiamo sempre più da voi. Personalmente potrei ripararti una lavatrice ma non la so utilizzare. E il ferro da stiro lo uso solo per attaccarmi le patch sulle maglie da calcio o per incollare i profili in legno.
Più passa il tempo più imparo che nessuno è indispensabile, però dato il periodo penso dovremmo incentivare l’antica arte del baratto. Ho imparato a stirare senza usare il ferro. Per riparazione lavatrice, parliamone.
Ahahah!!! Stiravo anch’io, da adolescente in vacanza, sedendomi sopra i vestiti, e facevo gli orli ai pantaloni con lo scotch. Più che arrangiarsi è fare una vita da barboni! Per la lavatrice ho sbagliato terminologia. Te la posso fare ripartire, ma se salta qualche scheda, e vale per qualsiasi elettrodomestico, è sempre meglio buttarlo, costa meno. Mi raccomando, fuori garanzia non fatevi fregare dai servizi d’assistenza! Vi prendono la 100 per l’uscita con la scusa che ve le scaleranno dalla riparazione per poi bastonarvi con il conto finale!
Pinza, la facciamo la società? Pinza e Lupo H24 soccorso mogli bricolage.
Sai mai che qualcuna ogni tanto.
Ogni tanto cosa? Solo al pensiero mi è già venuto il mal di schiena…. Non sono il tipico fidanzato di Sarah Connor …….
io vi chiamo sicuro! ogni settimana, per qualcosa.
haaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.. Che coppia.. Pinza e Metalupo.. Senza trapano vaginale io non apro a nessuno :)..
@pinza: comunque già saperla riparare, la lavatrice, è un’ottima cosa. cioè, usarla, a confronto, è assai più semplice!
so che tu hai ragione zia e ti dirò che, pian piano, al quinto anno di vita da sola, qualche piccola cosa da sola ho dovuto anche io imparare a farla.
ma improverò. improverò nettamente 🙂
bacio grandissimissimo
v
Altro capolavoro! Qualcuno doveva scriverlo ! Ecco in codesti frangenti crolla il mio decantato habitus di Uoma- come davanti allo psicodramma dell’ armadio aperto.. E crollando riporta in auge sdilinquimenti da melodramma ottocentesco, strilletti, panico tangibile e risate. Poi,
o chiamo qualcuno o cerco sull’ agenda il decalogo della sopravvivenza ( o su google).. ;).. A quel punto cerco di intervenire, se proprio sono disperata.
E pensare che prima di essere Sapiens fummo Habilis.. Urania rimandata a Settembre !
ahahah forse era meglio quando eravamo habilis, come si suol dire!
o no? 🙂
Ciao cara, anche io invidio agli uomini la misteriosa capacita’ di fare certi lavori elettrici e meccanici….in questo senso, avere un uomo a portata di mano quando serve e’ davvero una gran bella cosa. Fortunatamente mio padre vive a pochi km. e quindi mi fa sempre lui tutti quei lavoretti del cavolo, tipo la luce del piano cottura, in alternativa, suono a un vicino e faccio un gran sorriso, di solito funziona… ^_^
Anche con l’auto e’ un vero casino. Io una volta ho fuso il motore perché era finito l’olio (ma l’indicatore era rotto!). Ora faccio il tagliando regolarmente una volta l’anno, cosi’ non ci penso piu’. Spero che con la salute vada meglio….un abbraccio :*
oooohhh il papà!
io credo che non troverò mai un uomo perché ho un papà troppo gagliardo. ma vabbè.
detto ciò, un grande abbraccio anche a te 🙂
Vagi, ci fai sentire più vecchi del dovuto. La Weaver è più degli anni ’80, anche se Alien è uscito negli States alla fine, ma molto fine, del ’79. Non puoi utilizzare un generico “anni settanta”. Pondera bene quello che dici! 🙂
ahahahahah pinza, chiedo venia. comunque 79 sono sempre anni settanta eh!
Io so cosa è una scolopendra. E ora mi spiego molte cose.
ahahahah siamo in poche elette a saperlo!
Devi per forza fare subito la seconda sessione…mancano alcune cose epiche tipo la compilazione della constatazione amichevole!! Comunque sublime! 😀
infame, NON SPOILERARE!!!
Ammetto che l’ultima volta in piena notte non ho potuto darti una mano, ma la soluzione c’è, potresti fare come Sarah Connor che si fidanzava con tutti gli schizzati del pianeta per imparare tecniche di guerriglia.
Alla fine tutta l’umanità ha ringraziato.
“la soluzione c’è” comunque mi pare una frase assai pesante ecco 🙂
Scusa eh Vag mi hai fatto proprio ridere però le donne single sono donne single, non deficienti incapaci. Con questi post alimenti le stupidate degli uomini che sono convinti che le donne non sanno parcheggià o cambiare una lampadina, così si sentono dei geni se ti schiacciano una formica, ma se la donna media è capace di usare l’aifon sarà anche capace di usare il baygon, mi sa!!!
1. non si parla di formiche, ma di skolopendra.
2. sono storie di vita vissuta, poi se te sei mc gyver con la vagina tanto mejo per te 😀
3. no, non siamo deficienti incapaci. ci sono cose che facciamo meglio e altre che facciamo peggio. raccontarle non mina la mia autostima o la mia indipendenza blablabla
No!!! Ferma lì! Tu mi devi spiegare come fai a uccidere gli insetti col Swiffer… forse intendi la scopa swiffer e non il piumino? No, perché io sugli altri punti in qualche modo riesco anche a cavarmela ma è proprio il punto 4 che, quando ci sono in mezzo, mi fa pensare che potrei fidanzarmi anche col primo che passa purché mi uccida gli insetti!!! 😀
P.S. una volta ho tolto anch’io la luce al mio vicino credendo di operare sul mio contatore… Da allora il mio contatore per me non ha più segreti perché il vicino, preoccupato all’idea che ogni tanto potessi per sbaglio togliergli la luce, mi ha fatto un corso accelerato di gestione del contatore.
ahahahah grandi i vicini!
detto ciò: lo swiffer, quello che c’ha la base piatta, la scopa, insomma sì, quella! ci metti uno scottex però, che non è che la carcassa dell’infido essere debba restare incollata e sporcare il nostro utensile.
oddio, la smetto, se no vomito 😀
cmq ricordiamoci sempre della fantomatica presenza del migliore amico maschio che in questi casi è sempre utile…..perché metti caso che il papà o il fratello vivono ad anni luce da noi beh loro sono la valida alternativa…che ovviamente ti sfotterà a vita …ma della serie stica direi alla fine te potrai ricambiare il favore della presa in giro quando vedrai che sa si uccidere un mega ragno o occuparsi del motore di un auto..ma non saprà come cavolo fare il regalo di natale alla sua fidanzata…:)
be ragazzi voglio invitarvi tutti su mammalcubo.it e si vedra’!
ma i miei amici a milano son tutti froci.
o comunque non è che prendono la metro per venirmi ad uccidere un ragno. per dire 😀
naaaaaaaaaaaa.. milanesi pfui..
Ahahah….da te non esistono i gay? E dove vivi, a Hitlerandia? Li mettete tutti nei campi di sterminio?
Un concentrato di ironia da terza superiore e di sessismo anni ’50 degno di nota.
Come se le ragazze fossero tutte delicate, incapaci di capire la differenza tra volt e watt in contesto elettrico e di ammazzare un cazzo di insetto.
Sono pugliese anche io, vivo a milano anche, neanche io ballo la pizzica, neanche io ascolto il raggae, anche io sono nei miei 20 anni ma se un giorno avrò una figlia spero vivamente che non sia una barbie idiota rosa shocking come te.
Saluti, un pugliese.
Credo proprio che la figura dell’idiota la stia facendo tu. Le critiche o devono essere costruttive, giustificando validamente le motivazioni, o diventano perfettamente inutili, buone solo per cercare la rissa a tutti i costi. Io ci vedo solo un uovo di Colombo.
Almeno è degno di nota. Il tuo commento non solo lascia il tempo che trova, ma dimostra anche un certo livore. Ma fattela sta risata, è gratis…
ei dai, per piacere. lui è un maschio amaro, serve ben altro per farlo ridere.
noi possiamo ridere di “stupida barbie rosa shocking” in compenso… 😀
@pugliese: madò grazie, barbie c’ha un vitino sottile sottile. per il resto, forse sei troppo intelligente per stare qui tra noialtri…
Eh si, ci sono cose che per noi vagine single sono un ostacolo non indifferente, ma sappiamo superare anche queste cose.
Ringrazio per questo pezzo molto interessante e divertente, perché no!
Sa
e di che! poi si si, superiamo tutto, a modo nostro 😉
questo è poco ma sicuro!! Se no non sarei qui a scrivere :-p
A presto
Sa
L’ha ribloggato su Le news di PONTEROSSO.